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Abbiamo raccolto le risposte alle domande più frequenti su COVID-19, in modo chiaro e semplice.
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Emergenza COVID-19
In questo momento così particolare, dove la nostra quotidianità è stata così profondamente rivoluzionata con una serie di norme sanitarie e sociali, è importante fare chiarezza su alcuni aspetti che hanno assunto in breve tempo, forse troppo in fretta, notevole importanza.
Per farlo, abbiamo raccolto in uno specchietto riepilogativo le risposte alle domande più frequenti su COVID-19, in modo chiaro e semplice: seleziona la domanda per leggerne la risposta.
Meglio le mascherine chirurgiche o le FFP2?
Sono adatte a: popolazione comune, nel quotidiano, in luoghi non a rischio e non sovraffollati.
Smaltire immediatamente dopo l’uso.
Queste mascherine devono essere conformi CE e costare al massimo 0,50 € cadauna.
Le mascherine FFP2 o KN95 sono un dispositivo medico con un potere filtrante di circa il 95% delle particelle più piccole (compresi virus e batteri), realizzate da una sovrapposizione di più strati in TNT che incorporano filtri differenti (es. carboni attivi o elettrostatici). Lo strato esterno protegge dalle particelle di grandi dimensioni, quello intermedio ha azione filtrante per le particelle più piccole. Quello più interno, invece, essendo a contatto con il volto, regola la traspirazione e l’umidità. Proteggono chi le indossa e chi lo circonda.
Sono adatte a: tutti coloro che svolgono lavori a contatto con il pubblico, a coloro che hanno altre patologie e in luoghi affollati.
Queste mascherine sono studiate per una giornata di lavoro di circa 8-10 ore in un ambiente contaminato. Ovviamente dato l’utilizzo quotidiano limitato, la mascherina può essere riutilizzata con i dovuti accorgimenti.
Attenzione!: Possono essere dotate di valvola di espirazione che non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo ma dona maggiore comfort in quanto permette la fuoriuscita di aria calda, evitando la formazione di umidità. Attenzione però, proprio per questo motivo proteggono chi le indossa ma non chi lo circonda.
A che cosa serve il saturimetro? Come si utilizza?
In questo periodo si sente molto parlare di saturimetri perché la polmonite da Covid-19 porta a una diminuzione del livello di ossigeno (saturazione), senza che il paziente se ne renda conto finché la malattia non si è aggravata. Per questo, è consigliato a chi ha avuto contatti con positivi o sospetta di esserlo, di tenersi monitorato.
Come funziona? Si applica generalmente sul dito indice, come se fosse una pinza, e in questo modo calcola la percentuale di ossigeno legato all’emoglobina.
Meglio che le dita non siano fredde o bagnate, che le unghie siano corte e senza gel o smalti particolarmente spessi.
Quali sono i valori normali?
La saturazione dovrebbe posizionarsi tra il 95% e il 100%. Valori più bassi indicano una ridotta ossigenazione: leggera fino al 90% e grave più sotto.
Che differenza c'è fra tampone e test sierologico?
Il sierologico è un test quantitativo e ricerca gli anticorpi presenti nel sangue. Il risultato mostra se abbiamo contratto o meno la malattia e quanto tempo fa. Per il fatto che gli anticorpi vengono prodotti almeno una settimana dopo il contagio e restano nel sangue molto più a lungo, questo test non è indice di infezione. Per questo spesso si richiede una conferma con il tampone.
Test rapidi:
Il tampone rapido si esegue allo stesso modo di quello naso-faringeo ma, utilizzando tecniche di ricerca meno sofisticate (e di conseguenza meno sensibili), necessita solo di 15 minuti contro le diverse ore del primo.
Il sierologico rapido si effettua prelevando una goccia di sangue dal dito tramite un pungidito. La differenza rispetto a quello con prelievo da vena è che è un test unicamente qualitativo ovvero ricerca la presenza di anticorpi, rivelando così solo se il soggetto ha avuto la malattia ma non quando. Anche in questo caso l’analisi è meno sensibile e il tempo d’attesa è 15 minuti.
Gli animali domestici possono trasmettere il virus?
Pelo e zampe possono, però, essere veicolo di trasmissione? Come qualsiasi altra superficie, la superficie corporea di cane e gatto potrebbe essere contaminata dal virus solo se l’animale è stato esposto a un soggetto infetto. Sembra quindi improbabile che il pelo e le zampe degli animali domestici possano contaminarsi durante la comune passeggiata.
Al ritorno dalle passeggiate è comunque buona norma, per proteggere il nostro amico, provvedere alla sua igiene, pulire soprattutto le zampe evitando prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi, provocando prurito e usando invece prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro analogamente a quanto facciamo con le nostre mani). Per il mantello si consiglia di spazzolarlo e poi passare un panno umido.
Quanto dura la quarantena per i positivi?
Positivo con sintomi: può rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Positivo a lungo termine: se continua a risultare positivo al test molecolare, può interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, in caso di assenza di sintomi da almeno una settimana (fatta eccezione per la perdita di gusto e olfatto che possono durare per diverso tempo dopo la guarigione).
È tuttavia il medico a certificare la fine del periodo, decidendo sulla base delle condizioni del paziente, tenendo conto anche dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere più prolungato).
Che cosa fare dopo il contatto con un positivo?
Oppure un periodo di quarantena con sorveglianza attiva di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.
Al termine del periodo di quarantena la persona potrà rientrare al lavoro e il periodo di assenza potrà essere coperto dal certificato medico.
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